I VELENI:
SENSIBILITA' DEL GATTO AI VELENI:
Il fegato del gatto è meno
efficiente nell'eliminazione di tossine rispetto a quello di altri animali, cani e uomo
inclusi, quindi l'esposizione a molte sostanze comuni da noi considerate
inoffensive, può rivelarsi invece pericolosa per i gatti.
In generale, l' ambiente dove vive
il gatto dovrebbe essere esaminato con attenzione per
individuare le tossine presenti che possono danneggiarlo e per correggere o, dove non sia
possibile, alleviare il problema.
Se si dovessero notare improvvisi o prolungati malesseri in mancanza di
altre cause
chiaramente individuabili, si dovrà prendere in considerazione la possibilità di
una intossicazione.
Alcuni sintomi tipici
dell'avvelenamento in una gatto possono essere: ulcerazioni delle mucose di
bocca e/o naso, soffocamento, salivazione abbondante, tosse e/o sternuti
continui.
A seconda del tipo di tossina ingerito e della sua quantità, nel giro
di poche ore possono si può arrivare a conseguenze più o meno gravi quali:
emorragie, convulsioni, collasso, irrigidimento muscolare o vomito.
La cosa migliore e più sensata da fare è richiedere l'intervento del proprio
veterinario, segnalando tutte le sostanze a cui il gatto possa avere avuto
accesso, nel frattempo limitarsi a tenere il gatto tranquillo ed al caldo senza
somministrargli nulla di propria iniziativa (come ad es. il latte che
addirittura faciliterebbe l'assorbimento di alcune sostanze).
Il veterinario
altresì, se lo riterrà necessario, potrà eventualmente consigliare alcune azioni
immediate come ad es. di procurare il vomito all'animale.
FARMACI:
Ad esempio, dei comuni
antinfiammatori, antipiretici od antalgici, sono
veri e propri veleni per i gatti ed anche una minima parte ingerita può rivelarsi fatale.
Ogni anche minima ingestione da parte del vostro gatto deve essere subito
segnalata al veterinario.
Anche l'aspirina, che può essere usata per la cura dell'artrite nei gatti, è
molto più tossica per essi che per l'uomo e deve essere somministrata con molta
attenzione. Pensiamo che il tempo di smaltimento dell'aspirina nel gatto è di 72
ore (3 giorni!) e quindi il pericolo di overdose è molto alto.
SOSTANZE COMUNI:
Oltre agli ovvi pericoli rappresentati da
insetticidi e diserbanti, altre
sostanze casalinghe comuni che dovrebbero essere usate con cautela nelle aree
dove il gatto normalmente gironzola, sono la naftalina, i
deodoranti-disinfettanti a base di
fenolo (spesso usati per igenizzare le aree
della lettiera dei gatti e dove essi mangiano), esaclorofene, etc.
Il Glicol etilenico, usato come antigelo, è particolarmente apprezzato dai
gatti, ma una quantità piccola come un cucchiaino può risultare fatale.
ALIMENTI:
Anche alcuni alimenti umani possono essere in una qualche misura tossici per i
gatti. Ad esempio, la teobromina nel cacao (cioccolato) può causare
avvelenamento ma per fortuna a ben pochi gatti piace il cioccolato!
Si è registrata anche un'azione tossica in gatti che abbiano ingerito quantità
relativamente grandi di cipolle od
aglio. Persino articoli apparentemente
sicuri come il cibo per gatti fornito in
lattine con apertura ad anello
metallico, sono state statisticamente collegate all'ipertiroidismo. Benché la
connessione sia lontana dall'essere provata, i sospetti ricadono sull'uso delle
plastiche a base di bisfenolo-A, usate per sigillare questi barattoli.
TOPICIDI:
Se si abita in campagna, può succedere di dover usare dei
topicidi. Questi sono sostanzialmente di tre tipi: gli
anticoagulanti, che provocano la
morte per dissanguamento del roditore attraverso emorragie sia interne che
esterne che non riescono ad essere più contenute. La vitamina D3, che in dosi
eccessive dissestano l'equilibrio del calcio nel corpo del roditore, causando il
deterioramento delle funzioni dei principali sistemi vitali (cuore, sistema
nervoso, reni etc.). Il Bromethalin che attraverso un complicato meccanismo
porta al rigonfiamento del cervello provocando la morte nel roditore. Ogn'una
di queste sostanze è pericolosa per il gatto
e, sebbene esse non siano
a loro particolarmente gradite, può succedere (anche se poco probabile) che un
gatto mangi un topo già avvelenato. Se ci si dovesse trovare obbligati all'uso
di queste
sostanze, si consiglia di prendere le dovute misure di sicurezza e di
rimuovere
subito dall'ambiente ogni roditore rinvenuto morto. Inoltre, dato che per gli
anticoagulanti esiste una terapia, si consiglia di usare topicidi di questo
tipo.
PERMETRINA (ANTIPULCI PER CANI):
è una sostanza attiva antiparassitaria utilizzata per i presidi
medico-chirurgici e come insetticida. E' usata come
antipulci per cani da applicarsi col metodo spot-on. L'errore di usarla anche per i gatti è più comune
di quanto si possa immaginare, ma per i nostri micioni è
tossica! Può provocare
eccesso di salivazione, secrezioni e violenti tremori che dovranno essere curati
con rilassanti per muscoli quali methocarbamol e diazepam (Valium). In realtà
non ci sono veri antidoti alla permetrina, comunque, se ci si accorgesse per
tempo (entro l'ora) di aver commesso questo errore, occorrerà per prima cosa
lavare abbondantemente e ripetutamente il pelo e la cute del gatto. Il modo
migliore per evitare questo tipo di avvelenamento rimane comunque il leggere con
attenzione le indicazioni riportate sulle confezioni dei prodotti prima di
somministrarli.
VEGETALI:
Molte
piante sono tossiche per molte specie, gatti inclusi, e quindi se ne deve
evitare l'ingestione da parte loro. L'ingestione di
azalee/rododendri, oleandro,
gigli o parti della pianta del tasso, possono essere fatali.
Altre piante o loro parti che possono generare gravi effetti sono: la
palma da
sago (di cui anche un solo seme causa effetti gravi) i
semi di ricino (letali),
il ciclamino (sopratutto le radici), in alcuni casi è letale, la
kalanchoe, la
dieffenbachia, il
vischio, le
bacche dell'Agrifoglio, il lauroceraso e
l'ortensia.
Con le piante occorre comunque porre molta attenzione perché vi sono altre
decine di specie più o meno tossiche per il gatto e che possono avere effetti
anche gravi sul suo metabolismo.
IL GIGLIO (LILIACEE):
l'estate è un periodo critico per i gatti ed i gigli sono per loro davvero molto
tossici. Perchè i gatti siano così sensibili all'avvelenamento da giglio, non è
stato ancora ben documentato ma la loro ingestione, può causare nell'animale una
grave insufficienza renale. La maggior parte di loro accuserà anche irritazione
gastrointestinale causa di vomito. La tossina agisce in
modo molto rapido e
occorrerà essere altrettanto veloci nel reagire se si sarà visto il proprio gatto
ingerire il giglio oppure se i sintomi sopra descritti si manifestano
improvvisamente e l'ingestione della pianta rientra nelle possibilità.
Portare
immediatamente il gatto dal veterinario è necessario in quanto la tempestività è
un fattore determinante.
Non tutte le specie di gigli sono pericolose allo stesso modo, ma a meno di
essere esperti botanici, il consiglio è: dove c'é un gatto non vi siano gigli.
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Nihal's Cattery: Allevamento di cuccioli di Gatto norvegese delle Foreste in Milano - (CONTATTI ed INFO)